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Immagine del redattoreSimone Casonato

Ciclismo e corone ovali: introduzione

In questi ultimi anni, a fianco delle corone tradizionali di forma rotonda, si stanno diffondendo sul mercato proposte diverse con forme asimmetriche ed ovaleggianti. Si tratta di un successo in parte ascrivibile al traino dei professionisti, che dal successo di Sastre nel Tdf 2008 al dominio di Wiggins nel 2012, hanno messo in mostra prodotti differenti ma sempre caratterizzati dalla forma non perfettamente circolare.

Inoltre, gli studi evidenziati dai produttori stessi mostrano incrementi prestativi considerevoli, e una migliore qualità della pedalata, atta ad eliminare il cosiddetto punto morto e rendere il lav oro più efficiente. Nel caso specifico di Sastre, abbiamo un prodotto della Rotor, maturo, dapprima utilizzato senza marchio, poi partner tecnico menzionato in varie interviste; nel caso di Wiggins,  le corone sono prodotte dalla O.Symetric con sistema Twin Cam (ne ellittico, ne ovale) studiato dall’Ing Sassi e dal biomeccanico Jean Louis Talo, due Specialisti francesi della fisiologia e della biomeccanica applicata alla Bici.

In passato, l'unica corazzata pro ad utilizzare Rotor in veste ufficiale è stata il Cervelo Test Team, poi Geox- Tmc (vincitrice con il “Bisonte” Cobo della Vuelta 2011); Bobby Julich (ex coach alla Sky) è stato un fan di lunga data delle O.Symetric durante la sua carriera, e l'Olimpico Alexandre Vinokourov ha usato queste corone nelle stagioni 2004-05. Anche Marianne Vos, la Merckx del ciclismo femminile, ha portato le Rotor al successo nelle diverse discipline dominato, dal ciclocross alla strada fino ai successi in velodromo.


Per alcuni ciclisti, quello delle corone ellittiche potrebbe rivelarsi un deja-vù, non a torto: in passato si sono già visti esperimenti del genere, e tra questi potrei menzionare la grande ma fallimentare st

Il problema che sono state progettate per risolvere è il cosiddetto 'punto morto', ossia quel punto della pedalata che, nel momento in cui si utilizzavano pedali “liberi” privi di sgancio rapido, risultava essere più evidente. Il punto morto superiore od inferiore (PMS o PMI) è il punto in cui le pedivelle della propria bicicletta sono verticali, e nessuna delle gambe genera una potenza favorevole al movimento circolare. Biomeccanici ed ingegneri lavorano per migliorare l'efficacia della pedalata da decenni, nel tentativo di ottimizzare la spinta, non solo in termini di efficienza ma anche di efficacia.

Di qui scaturisce un vantaggio che, come precisato in un intervento da Pablo Carrasco, co-fondatore Rotor, consta non nel disporre di potenza additiva, bensì  nel subire minori picchi di coppia ed oscillazioni durante la pedalata: e questa sarebbe in sostanza una fatica risparmiata a parità di impegno, fatica naturalmente meccanica e sul lungo periodo. L'influenza della corona asimmetrica dunque determinerebbe a suo avviso il  mantenimento di (uguale) potenza più a lungo, data l'esecuzione più redditizia del gesto atletico e un rendimento complessivo ottimizzato. Moderni studi di biomeccanica e fisiologia hanno permesso ai progettisti di rivedere il concetto di corone non-rotonde, e creare soluzioni ergonomiche atte a sfruttare meglio l'output fornito da ciascun ciclista: vedremo nella parte successiva alcuni cenni.

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